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Il presidio sanitario nelle scuole

In un momento così cruciale della ripartenza scolastica, il convegno si prefigge di raccogliere i diversi punti di vista degli "addetti ai lavori" e degli esperti nell'ambito dei diritti costituzionalmente garantiti della Salute, l'Istruzione, la Cultura e Formazione, per offrire un contributo significativo al dibattito pubblico e suggerire spunti concreti per i mesi che ci attendono.


 

“Il presidio sanitario nelle scuole - Un patto fra istruzione e salute per il futuro del Paese”

promosso dall’Associazione “Medicina e Frontiere” e dalla Società Umanitaria

 

Giovedì 1 ottobre 2020, ore 14,30

  

Moderano: Isabella Ceccarini e Fabrizia Flavia Sernia

 

Saluti introduttivi:

Avv. Milena Polidoro, Direttore generale Umanitaria

Prof.  Michele Guarino, Presidente Medicina e Frontiere

 

Introduzione all'evento:

Sen. Paola Binetti, Vicepresidente Commissione speciale Diritti Umani del Senato e Presidente Comitato Scientifico Medicina e Frontiere

 

Relazione introduttiva:

On. Anna Ascani, Viceministro della Pubblica Istruzione

“La scuola e il diritto ad apprendere, sfide e opportunità”

 

Interventi:

Prof. Pietro Ferrara, Professore associato di Pediatria, Università Campus Bio Medico 

“Ritorno a scuola e obiettivo zero contagi”

Prof. Mario RusconiPresidente Associazione Nazionale Presidi per Roma e Lazio

“La responsabilità dei dirigenti scolastici al tempo del Covid-19”

Dott.ssa Ausilia PulimenoVicepresidente Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche “L'importanza degli operatori sanitari nelle scuole”

comunicato stampa 1/10/2020

"Si è appena concluso un dibattito di estrema attualità sul tema della medicina scolastica. L'evento, rivolto a un gruppo di giornalisti coinvolti dalla Associazione Medicina e Frontiere e dalla Società Umanitaria, aveva come focus il conflitto di interessi che il Covid-19 ha scatenato tra diritto alla salute e diritto all'istruzione, soprattutto tra i più giovani. Nel secolo dei diritti, come si va configurando sempre più il tempo che stiamo vivendo, sembra impossibile, che per esigere un diritto se ne debba compromettere un altro. La sfida, per la sua intrinseca contraddittorietà, appare inaccettabile alla sensibilità dell'uomo moderno: possibile che per tutelare la salute si debba compromettere l'istruzione; o peggio ancora possibile che per tutelare l'istruzione si debba compromettere la propria e l'altrui salute? Il tema è stato affrontato dalla viceministra della Pubblica Istruzione Anna Ascani, insieme a Pietro Ferrara, docente di pediatria impegnato nell'ambito sociale; con Mario Rusconi, da tempo coordinatore della Associazione dei presidi e Lia Pulimeno, infermiera, vicepresidente della Associazione che riunisce tutte le professioni sanitarie. Tutti impegnati nel tentativo di disegnare un servizio di medicina scolastica, in cui fossero presenti un medico, competente soprattutto nell'ambito della sanità pubblica, e in stretta collaborazione con lui altri profili professionali di tipo socio-infermieristico. Non si tratta di un ritorno all'antico, ma di una coraggiosa rivisitazione dei nuovi bisogni emergenti anche alla luce della recente pandemia." Lo afferma la Senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: "L'Associazione Medicina e Frontiere è da tempo alla ricerca di nuovi modelli organizzativi che mostrino la necessità di una forte apertura ai bisogni emergenti in sanità, soprattutto in sanità pubblica, per offrire una medicina a forte caratura tecnico-scientifica, ma nello stesso tempo capace di affiancare le esigenze delle persone più fragili, siano studenti che docenti. Michele Guarino, che della Associazione è presidente oltre che fondatore, ha più volte ribaltato la prospettiva che tende a superare la salute pubblica, orientata alla prevenzione, dalla clinica, vincolata ai processi di diagnosi e cura. E' tipico della impostazione culturale della Associazione superare l'approccio dilemmatico, per tentare una ricomposizione dei saperi nell'ottica della complessità, offrendo chiavi di volta importanti all'evoluzione che il SSN sta attraversando. Occorre andare oltre una serie di gap con cui ci confrontiamo di giorno in giorno come quelli che separano ospedali e territorio, il sistema pubblico dal sistema privato; salute fisica da salute mentale; ricerca di base e ricerca applicata. Le nuove frontiere della medicina debbono allargarsi fino ad includere, elaborare e portare a nuova sintesi problemi e soluzioni, ed è questo che la Associazione promotrice dell'evento sta cercando da tempo di fare.

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